mercoledì 20 giugno 2012
BOCCIATI IN PRIMA ELEMENTARE
La nostra Pontremoli, dopo essere diventata tristemente famosa per l'alluvione del 25 ottobre, è diventata di nuovo famosa per la vicenda dei 5 bambini bocciati in prima elementare. L'opinione pubblica si divide tra favorevoli e contrari alla bocciatura in prima, per quanto possa essere meritata. Io ho paura che il problema sia un altro: che al giorno d'oggi si voglia far bruciare le tappe ai bambini e ai ragazzini. Intanto due di questi erano stati iscritti con un anno d'anticipo alla prima classe e credo che la cosa possa aver influito. Insomma, se sa decenni si ritiene che l'età giusta per cominciare la scuola sono i sei anni, un motivo ci sarà. In secondo luogo, per me la prima dovrebbe essere una classe propedeutica, che serva a imparare solo le basi: leggere, scrivere e contare. Per me fu così. Ricordo che qualche anno dopo, aiutavo un amico di quattro anni più giovane a fare i compiti di prima, dato che io era in quinta. In prima elementare, nel secondo semestre facevano l'analisi logica e l'analisi grammaticale, con i compiti a casa. Il mio compito a casa in prima era scrivere un pensierino o fare un disegno. La prima classe tendeva molto di più ad educare che ad insegnare. In seconda facevamo dettati fino alla nausea, le quattro operazioni aritmetiche fino alla nausea e abbastanza ginnastica, con l'immancabile gioco del rubabandiera. In terza abbiamo iniziato a studiare storia, geografia, musica, scienze e studi sociali. Sono convinto che funzionasse meglio così: c'era più rispetto per i tempi naturali di apprendimento del bambino, non c'era la pretesa che il bimbo di 6 anni fosse come quello di 9. I bambini siano bambini, i ragazzi ragazzi, e gli adulti adulti.
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