Sempre caro mi fu quest'ermo prato
e questa siepe che dalla parte del vicino
il guardo esclude; ma, potando e rasando,
interminati prati di là da quella, e sovrumani razzoni
e altissima erba, io il motor accendo; ove per poco il filo
non si spezza: e come la falciatrice odo tagliar
tra queste piante, io quell'infinito ronzio a questo motor
vo comparando: e mi sovvien la falce, e i segati prati,
e quelli da segare, e la loro erba.
Così, tra queste ortiche s'annega il disco mio
e il decespugliar m'è dolce in questo orto.
Nessun commento:
Posta un commento