Nei nostri paesi appenninici il mese di gennaio è dedicato a un vero e proprio rito: l'uccisione del maiale. I pochi allevatori che <resistono> fanno i conti, oltre che con la fatica di nutrire le proprie bestie e mantenere in condizioni sempre idonee il porcile, con una burocrazia sempre più asfissiante legata alla macellazione. Detto questo, la giornata in cui il povero porco deve affrontare la sentenza capitale, è sì un giorno di fatica ma anche un giorno di festa in cui vengono coinvolti, oltre ai norcini, parenti e amici, tutti a dare una mano, ma anche tutti a tavola insieme, specialmente alla sera quando viene cucinato il tradizionale testo di fegatini con le patate, dall'aroma inconfodibile e dal sapore unico. A voi, nella foto seguente, Sua Maestà il maiale.
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