Un viaggio
nel tempo lungo un secolo, fino ad arrivare al 1914: cento anni fa
scoppiava la Prima Guerra
Mondiale, conosciuta anche come la Grande
Guerra, e Pontremoli ha voluto ricordare questa importante
ricorrenza storica domenica 12 ottobre
alle 17 al Teatro della Rosa. Nella
suggestiva cornice del 700esco teatro, davanti alle autorità civili e militari
( presenti tre generali dell’esercito: Giancarlo Sperindè, Armando Novelli e Franco Razzini) si è tenuta la
rappresentazione <Echi di Trincea. Parole e musica a cento anni dalla Grande
Guerra>. Ha introdotto la serata
Gianni Beschizza ricordando come
furono <eroi i soldati italiani come coloro che combatterono per la propria
patria, in attesa che venisse costruita la patria comune, cioè l’Europa>. Dopo Beschizza è
cominciata l’esibizione della Musica
Cittadina Pontremoli: la banda ha proposto brani di compositori inneggianti
alla pace fra i popoli, ai caduti di tutte le guerre, al sentimento di fratellanza
dei soldati al fronte. L’intervallo tra una parte e l’altra dell’esibizione
musicale è stato sostituito da qualcosa
di particolare: il fisarmonicista Endrio Luti e
il giovane attore di Grondola Gregorio Fenocchi si sono alternati
nell’interpretare con musica e parole i
sentimenti che attraversarono i cuori
degli italiani in quel 1914. Mentre Luti
ha aperto l’esibizione col suono della sua fisarmonica, Fenocchi ha esordito
annunciando con enfasi i punti di quello che
i più esperti di letteratura
hanno riconosciuto come <Il manifesto del futurismo> di Filippo
Tommaso Marinetti, il quale vedeva entusiasticamente la guerra come <sola igiene del mondo>.
Ma Fenocchi ha interpretato i sentimenti
anche di chi visse il conflitto come un dramma, recitando la celeberimma lirica
<Sono una creatura> di Giuseppe Ungaretti, un poeta profondamente segnato
dalla sua esperienza di soldato in trincea
durante la Grande Guerra. E poi ancora gli spettatori hanno potuto
ascoltare la famosa <Canzone del Piave>, lettere di soldati al fronte,
una riflessione sul conflitto inviata al generale Sperindè dagli studenti di
una Terza Media Lunigianese, articoli del
<Corriere Apuano> dell’epoca.
E infine hanno potuto ascoltare
brani sul tema del giorno del tenore
Alessandro Bazzali. Una serata dunque che ha permesso di ripassare un po’ di
storia ai più vecchi, di conoscerla ai più giovani, e soprattutto di fare una
riflessione su uno degli eventi più tragici della storia contemporanea: la
prima Guerra Mondiale, portatrice di odio, morte, dolore e distruzione
Sono una creatura ( G. Ungaretti)
Come questa pietra
del San Michele
così fredda
cosi dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata
Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede
La morte
si sconta
vivendo
Bravo Mattia! Bravo per la tua capacità di fare cronaca e per la tua cultura.
RispondiEliminaChiunque tu sia, grazie!
RispondiEliminagrazie mago!
RispondiEliminagreg ;)