Per una volta, ammiro Di Pietro per il suo intervento in aula in cui dichiarava che il conto dell'attuale situazione italiana "andava presentato a chi il conto poteva pagarlo", e non alle solite note categorie di poveri. E oggi ha ribadito il concetto dicendo che " Monti è moralmente responsabile dei tanti suicidi di piccoli imprenditori" che non ce la fanno più. E' sempre così: i potenti se la prendono sempre con le piccole categorie che producono, dando anche opportunità lavorative, di modo da costringerli a mollare tutto, quando non al suicidio. Mentre le categorie da cui attingere sono altre: ad esempio i parlamentari. Ma la questione è incasinata: tanto che l'apposita commissione istituita per fissare un tetto ai loro stipendi si è dimessa in blocco perchè non riusciva a capire quanto guadagnassero e le differenze tra uni e altri. L'altro schifo italiano del momento è quello del calcioscommesse: persone che guadagnano in un anno quello che altre categorie guadagnano in una intera carriera non sono contenti e vogliono ancora di più.
Ma perchè tra le tante tasse che ha messo il Mariaccio Monti non ne ha istituito una sui seggi? Chi sta in Parlamento paga una tassa, una percentuale sullo stipendio. Mettiamo il 10%: chi prende 6.000 euro al mese ne paga 600: gli rimangono 5.400 euro puliti, che sono una cifra, anche in realtà come la Milano bene, che consente di arrivare a fine mese senza patemi d'animo. Considerato poi che alcune famiglie intere a fine mese devono arrivarci con mille euro, la richiesta a chi sta meglio è legittima. Si potrebbe poi mettere una tassa sulla Serie A: chi ha un ruolo, giocatore, allenatore, tecnico o dirigente nella Massima Serie, paga il 10% del suo stipendio all'Erario. Considerato che difficilmente in Serie A nessuno guadagnerà meno di 100.000 euro l'anno, è un'altra richiesta più che legittima: invece di sperperare i soldi in scommesse-truffa, i calciatori aiuterebbero l'Italia
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