venerdì 24 gennaio 2014

PATRONO E CORSI DI FORMAZIONE

Oggi ricorre San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli scrittori in genere. Di nobile famiglia savoiarda, Francesco intraprese la carriera ecclesiastica diventando anche  vescovo di Ginevra. Famoso per essere un pessimo oratore ( quello che diceva dal pulpito rimaneva inascoltato) si distinse invece come scrittore e grazie alle sue opere divenne uno dei dottori della Chiesa.  Nel giorno della ricorrenza del Santo protettore, ho scoperto dalla Newsletter dell'Ordine dei Giornalisti della Toscana che tutti gli iscritti, sia pubblicisti che professionisti, con almeno tre anni di iscrizione dovranno acquisire 60 crediti formativi in tre anni. Cosa che già sapevo: quello che non sapevo  è che i corsi organizzati dall'Ordine  partiranno a marzo. Di questi 60 crediti 15 dovranno riguardare la deontologia. I restanti crediti potranno essere acquisiti tramite partecipazione   a seminari sia come spettatori che relatori o con la pubblicazione di letteratura scientifica, perà con dei seri limiti di crediti e suddivisione annuale e triennale.  L'obiettivo vero e mica tanto nascosto dell'Ordine è che tutti i crediti siano acquisiti in materia di deontologia, non a caso i corsi organizzati dall'Ordine su questa materia sono gratuiti e ne sono in preparazione anche alcuni on-line, seguibili tramite la Posta Elettronica Certificata.
 Penso che se da un lato  l'aggiornamento sia utile e anche bello, dall'altro  la storia dei crediti professionali, e soprattutto  della modalità di ottenerli  mi sembra una castronata. Fosse dipeso da me, l'aggiornamento l'avrei fatto secondo la modalità  dei corsi che in Toscana si fanno prima di prendere il tesserino da pubblicista: 3 mattinate da 4 ore dove si discute di deontologia, ma anche di nuovi media, sindacati, economia, sport e storia.

lunedì 13 gennaio 2014

IL RITO

Nei nostri paesi appenninici il mese di gennaio è dedicato a un vero e proprio rito: l'uccisione del maiale.  I pochi allevatori che <resistono>  fanno i conti, oltre che con la fatica di nutrire le proprie bestie e mantenere  in condizioni sempre  idonee il porcile, con una burocrazia sempre più asfissiante legata alla macellazione. Detto questo, la giornata in cui il povero porco deve affrontare  la sentenza capitale, è sì un giorno di fatica ma anche un giorno di festa in cui vengono coinvolti, oltre ai norcini, parenti e amici, tutti a dare una mano, ma anche tutti a tavola insieme, specialmente alla sera quando viene cucinato il tradizionale testo di fegatini con le patate, dall'aroma inconfodibile e dal sapore unico. A voi, nella foto seguente, Sua Maestà il maiale.