sabato 20 febbraio 2016

PACE ALL'ANIMA DI ECO, MA....

 Massimo rispetto per il defunto Umberto Eco, ma è un autore che personalmente non mi è mai piaciuto e che mi ha anche un pochino <perseguitato>: in seconda superiore la prof di lettere assegnò dei libri da leggere chiedendo le preferenze di ognuno. Io chiesi un libro che facesse stare in tensione, e mi consigliò <Il nome della rosa> proprio di Eco. Tra l'altro lo avevo già in casa e provai a leggerlo: provai e basta, proprio perchè dopo 80 pagine circa abbandonai trovandolo veramente pesante, altro che stare in tensione.  Non riuscivo a leggere più di cinque pagine senza addormentarmi.  Per alcuni esami universitari ho dovuto studiare il suo pensiero e alcuni suoi scritti, e infine per la laurea specialistica il mio relatore mi consigliò di leggere  il manuale <Come si fa una tesi di laurea>, naturalmente di Umberto Eco. Nonostante gli anni in più,  una certà maturità da studente universitario e une predisposizione  a letture meno leggere, il risultato fu lo stesso che col <Nome della rosa>: lessi quel manuale a spizzichi e bocconi, evitando accuratamente certi parti indigeribili.  Mi sono laureato comunque anche senza aver letto in toto quel manuale. Però  giuro che riprovo a leggere <Il nome della Rosa>: potrebbe anche essere che  un ultratrentenne di oggi  apprezzi quello che un sedicenne di allora aveva detestato.

mercoledì 3 febbraio 2016

Luisa Spagnoli

 Una fiction della Rai mi ha permesso di scoprire la figura dell'imprenditrice italiana Luisa Spagnoli, figura  che non conoscevo e proprio per questo, più che per interesse cinematografico, ho guardato lo sceneggiato in due puntate. Qualche notizia sulla Spagnoli l'avevo avuta da un'intervista all'attrice che la ha interpretata, Luisa Ranieri, e da Wikipedia, consultata perchè mi aveva incuriosito. Ma se il nome di Luisa Spagnoli ai più dice poco, chi non conosce la Perugina? Ebbene, la Spagnoli è stata colei che da una piccola drogheria gestita col marito Annibale Spagnoli ( tra l'altro il cognome originale di Luisa era Sargentini, ma all'epoca, nei primi del '900, le donne sposate acquisivano il cognome del maritto)  creò la mitica fabbrica di  cioccolato di Perugia. Ruolo rilevante lo ebbe anche l'amante Giovanni Buitoni, che portò innovazioni e suggerimenti che Luisa seppe accogliere,  mentre lo stesso marito tradito, scoperte le corne, si limito ad allontanarsi ma rimanendo socio dell'azienda  e facendo una delega per il Cda alla moglie,  per non ostacolare la rivoluzione che la fabbrica aveva portato nel mondo dolciario. Luisa Spagnoli fu una donna moderna che  durante il periodo della Grande Guerra, quando alla Perugina lavoravano solo operaie donne,  si adoperò per favorire la manodopera femminile: sua l'invenzione di un primitivo asilo nido aziendale  mentre le ore di allattamento venivano retribuite.  A Buitoni  si deve invece l'idea di trasferire la fabbrica dal centro storico di Perugia nella zona di Fontivegge, vicino alla stazione ferroviaria, per velocizzare i trasporti. Luisa e Giovanni erano persone aperte anche alle idee degli altri e abili nello sfruttare le capacità altrui e percepire i cambiamenti tecnologici  di un mondo in costante  progresso: per esempio  una corsa automobilistica organizzata dalla Perugina fu il primo evento sportivo radiotrasmesso in Italia.
Tornando alla singola personalità di Luisa, ella  rispose ai momenti di crisi e di spietata concorrenza con due invenzioni che ancora oggi sono capolavori assoluti dell'industria dolciaria: il  Bacio Perugina, che inizialmente era stato battezzato <cazzotto> ( ribattezzato Bacio per volere di Buitoni), ottenuto da avanzi di lavorazione di altri prodotti e la caramella Rossana.
Il film fa capire che l'idea di inserire una sorpresa nella uova di cioccolato per Pasqua fu proprio di Luisa Spagnoli in occasione del regalo ricevuto per un compleanno: due conigli d'angora.  L'angora era una lana che secondo l'imprenditrice perugina avrebbe avuto successo anche a livello sartoriale perchè elegante e contenuta nel prezzo. Le prima lavorazioni d'angora  furono inserite come sorpresa nelle uova di Pasqua, mentre dopo la morte di Luisa, avvenuta a Parigi nel 1935 per un tumore alla gola, il figlio Mario  sviluppa l'idea della mamma e crea la casa di moda " Luisa Spagnoli", tuttora esistente, mentre il nipote Lino  Spagnoli trasformerà la produzione da artigianale a industriale, divenendo anche presidente del Perugia Calcio.
Per me che ho sangue perugino nelle vene è stato un moto di orgoglio vedere quali personalità si sono sviluppate in quella città e a  quali cose grandiose e durature hanno dato vita.