venerdì 16 gennaio 2015

JE NE SUIS PAS CHARLIE

Ebbene, <Charlie Hebdo>  è entrato anche nella mia casa, ma soltanto a scopo, diciamo così, di analisi. Approfittando del fatto che il primo numero  dopo la strage si trovasse anche nelle edicole italiane come inserto di un noto quotidiano, sono stato anch'io tra i  moltissimi che gli hanno voluto dare anche un pò più di un'occhiata.  Ebbene, <Charlie> non mi piace per niente: condanno fermamente la violenza e gli attacchi dei terroristi che hanno sconquassato la sede del giornale francese e fatto strage di vite, ma <Charlie> proprio non mi piace. Lo ritengo offensivo, provocatorio e pesante: va bene la libertà d'espressione e di satira, ma entro una certa misura. Per questo io non mi riconosco in "Charlie", "Je ne suis pas Charlie".  Un limite ci deve essere ed è lo stesso Papa che ha chiarito il concetto durante il  suo viaggio nelle Filippine: < Non ci deve essere violenza in nome di Dio, ma non bisogna deridere le altre fedi>. Lo stesso Papa citando un accompagnatore ha detto: <Se lui  parla male della mia mamma, gli  spetta un pugno. Perchè è normale>.
Riflessioni ulteriori:  Papa Francesco ogni giorno si scopre essere di una umanità e umiltà incredibile, pur ribadendo con fermezza alcuni concetti.
<Charlie Hebdo> era in profonda crisi economica e a rischio chiusura prima della strage: ora è andato in edicola  in tre mi lioni di copie ed è stato tradotto in sedici lingue. E' profondamente triste dirlo ma il prezzo della ripresa di questo giornale è stato un alto tributo di sangue. Sangue che se i terroristi avessero risparmiato  avrebbero ottenuto il loro scopo: <Charlie> avrebbe probabilmente cessato le pubblicazioni nel giro di qualche mese mentre ora, sull'onda della solidarietà e del dramma,  il giornale francese è più forte di prima.

venerdì 9 gennaio 2015

PANORAMI LACUSTRI


Tramonto sul Lago a Varenna


                                             Contrade, piazzette e vicoli di Varenna



                                                Varenna a picco sul lago: le luci del tramonto


                                                          Panorama di Bellano

giovedì 8 gennaio 2015

LA FORTUNA E' CONTAGIOSA?

La fortuna è contagiosa? Alcune circostanze portano a pensarlo: nei giorni scorsi    a Berceto è stato venduto un biglietto vincente della Lotteria Italia del valore di ben 50.000 euro.  Inviato dal giornale sul posto  per il  servizio d'obbligo sulla consistente vincita, tutte le cose hanno cominciato a girare per il verso giusto.  Appena rientrato a casa ho ricevuto una chiamata per un lavoro e alla sera idem con patate. Lavori occasionali, d'accordo, ma in tempi di crisi tutto fa brodo. Il giorno seguente  sul posto di lavoro  appunto, in mezzo a un uliveto, mi è capitato di trovare 5 centesimi. Una somma irrisoria, ok, ma che mi piace interpretare come simbolica  di un avvenire dove   capiteranno ben  più  monetine nelle mie tasche. Senza contare che poi sul giornale sono stati pubblicati più articoli di quelli che mi aspettavo. Saranno stupidaggini ma è bello pensare romanticamente che  quando sono stato a Berceto l'aria fosse ancora impregnata di fortuna e io ne abbia respirato un pò.