Come ogni anno la casa di Luciano Ghelfi alla Pollina è impreziosita dal presepe, una tradizione che Luciano insieme alla nipote Giovanna porta avanti da moltissimi anni, dando un tocco di intimità cristiana o se vogliamo, di misticità all'angolo della casa dove è allestita la Natività. Le strutture sono fatte a mano da Luciano, come di Luciano è l'illuminazione elettrica . La disposizione delle statue e dei manufatti invece è a cura di Giovanna. La coppia zio-nipote impiega circa un giorno e mezzo per l'allestimento, senza contare il tempo impiegato nella ricerca del muschio. Le statuine sono frutto di una paziente ricerca dei personaggi costruiti a mano dai più bravi artisti del settore . Ma più che le parole, saranno le foto a raccontare il presepe.
mercoledì 26 dicembre 2018
martedì 13 novembre 2018
BERCETO CAPITALE DELLO SLOW FOOD
A novembre Berceto diventerà la capitale del gusto: il paese
montano infatti è stato scelto come luogo per la presentazione di tre presidi
slow food sui quattordici presenti in Emilia-Romagna . La presentazione
avverrà nei locali del ristorante <Il
Bacher> che ha collaborato nell’organizzazione dell’evento, patrocinato
anche dal Comune. L’evento avrà luogo sabato 23 novembre alle 19 e 30: dopo un
breve saluto da parte dei ristoratori,
della responsabile provinciale di Parma dell’Associazione Slow Food e dei produttori
dei tre presidi si procederà all’assaggio
e alla degustazione di essi: si tratta della mariola di salame ( Presidio
Slow Food Piacenza) , della spalla cruda di Palasone e del culatello di Zibello
Dop. ( entrambi presidi Slow Food di Parma) < I produttori illustreranno le tecniche di
produzione e le caratteristiche dei tre salumi ma anche le vecchie tradizioni, il legame con il territorio e la storia delle
tre eccellenze gastronomiche- hanno
spiegato lo chef Franco Maria Fiore e la
responsabile della comunicazione
Francesca D’Addetta- Una storia
che spesso si va a intrecciare con quella di personaggi illustri della nostra Regione che sapevano apprezzare le bontà tipiche> . La giornata di presentazione fa parte di
una serie di eventi fondamentali per diffondere la cultura e la filosofia slow food, legata alla
stagionalità e al territorio. Per questo dopo l’assaggio delle tre <perle>
dello slow food regionale si potrà
gustare un ricco menù a Km 0. Una curiosità: il centrotavola sarà addobbato con la spongata bercetese, alla quale è
legata la leggenda che la ricetta sia
stata trafugata dal cuoco che lavorava alla corte dei Conti Rossi.
Nella foto. Franco Maria Fiore e Francesca D'Addetta
lunedì 16 luglio 2018
Carta d'identità elettronica
Una storia lunga quasi 10 anni questa: nel 2008 smarrii la mia carta d'identità in corso di validità, feci denuncia ai carabinieri e ottenni dal mio Comune la nuova carta. Alla voce professione feci mettere " studente" poichè all'epoca ero un universitario. Nel luglio 2009 mi laureai, avevo 26 anni e quindi la voce " studente" non mi pesava poichè ero appena uscito dall'ateneo e avevo appena cominciato a collaborare con la Gazzetta di Parma. Nel 2011, a 28 anni, riuscii ad iscrivermi all'Ordine dei Giornalisti e dunque avevo il diritto di fregiarmi del titolo di giornalista alla voce professione sulla carta d'identità e andai a chiedere al mio Comune se si poteva cambiare la voce, ma mi risposero che non era necessario per la carta d'identità e l'avrei potuta cambiare alla scadenza naturale del documento. Ma prima di quel periodo le carte d'identità valevano 5 anni, e se risultare ancora studente nel 2013 cominciava a pesarmi, scoprire che la validità del documento era stata portata a 10 anni, mi fece deprimere, davvero. Anche perchè nel frattempo, oltre che il giornalista, ero stato sondaggista, rilevatore statistico e agricoltore. Ho aspettato dunque pazientemente il 2018, ansioso di rinnovare la mia carta d'identità e di cambiare finalmente la voce " studente" che a 35 anni è troppo pesante. Consigliatomi di andare con largo anticipo poichè nel frattempo è entrata in vigore la carta elettronica e i tempi sono più lunghi, mi sono recato all'Anagrafe nei giorni scorsi, un mese e mezzo prima della scadenza naturale, e orgogliosamente dico all'impiegata: " I dati sono tutti uguali, tranne la professione". E mi sono sentito dire: " Ah, ma non ti preoccupare, con la carta d'identità elettronica quella voce lì non esiste più". La prima brutta notizia è che ho aspettato per 10 anni di fare una cosa che non si può più fare, la seconda è che questa nuova carta d'identità ha aumentato la burocrazia e i costi: se nel 2008 avevo speso circa 10 euro tra fototessere e documento e a la pratica era durata 5 minuti, nel 2018 ne ho spesi quasi trenta e i minuti sono diventati 10.
lunedì 16 aprile 2018
CAMERE DA LETTO AL TEATRO DELLA ROSA
Amici lettori, vi propongo una modesta e umile recensione sullo spettacolo " Camere da letto" ( Alan Aickbourn) che si è tenuto nel weekend al Teatro della Rosa, a cura del Centro Giovanile e sotto la direzione di Mauro Darchi. E' mia consuetudine recensire facendo analisi attore per attore, ma in questo caso farò per coppie di attori poichè coppie di coniugi sono i protagonisti. In neretto gli attori e tra parentesi i personaggi interpretati
ALBERTO SANTINI-ISABELLA BOLA ( Trevor e Susanna) : Trevor incarna alla perfezione il filosofo senza senso pratico, pessimista e sempre alla ricerca di risposte sulle ingiustizie dell'universo, tra cui la storia non proprio serena con Susanna, straordinaria nell'interpretare la donna depressa, isterica, priva di autostima che incolpa, ricambiata, il marito di tutto il suo malessere esistenziale. Ma avviene il miracolo della riconciliazione, a prezzo di far passare una notte insonne alle altre tre coppie protagoniste. Straordinari entrambi nel trasmettere al pubblico lo stato d'animo dei propri personaggi
MATTEO BOLA-AGNESE ROSI ( Malcom e Kate): Marito e moglie che si divertono un sacco a farsi i dispetti a vicenda. Lui figura sempre sicuro di sè ma in realtà non sa nemmeno avvitare una lampadina, lei tollerante al massimo in qualsiasi situazione, dalla violenza all'invadenza altrui, dai capricci del marito all'imbarazzo di essere nuda sotto le coperte mentre la sua camera diventa un porto di mare. Coraggiosa lei nel presentarsi sul palco con un deshabillé, casto ma pur sempre deshabillé e bravissima nel variegare i toni della voce nelle diverse situazioni ed emozioni, bravissimo lui nella mimica corporea
EMANUELE SORDI- CHIARA MAZZEI ( Nick e Jeanne) Nick si sente indispensabile al mondo e il suo infortunio che lo costringe a restare a letto lo palesa come un'ingiustizia che sarebbe dovuta capitare a qualcun'altro mentre Jeanne, la moglie- segretaria , manifestando il suo sentirsi figa , non ha intenzione di restare a casa ad accudirlo mentre c'è una festa a casa di Malcom e Kate, dove c'è anche la sua vecchia fiamma Trevor. Inzialmente Nick manifesta gelosia ma quando Jeanne al rientro trova Nick per terra malamente caduto dal letto e lo aiuta a tornarci restando goffamente incastrati, la confessione del bacio scambiato con Trevor non lo scalfisce minimamente e non compie un balzo per liberarsi come spererebbe Jeanne. Certo, il fatto che Trevor si presenti a casa loro e passi la notte lì lo disturba, non sentimentalmente ma per la sua raffinata maleducazione e invadenza. Divertentissimo l'accento francese di Jeanne, così come è divertentissima la lingua francese quando viene usata da Nick per canzonarla. Divertentissimi anche i movimenti nel letto e fuori del letto del derelittto Nick. Entrambi stupendi nel ruolo
VITTORIO ALBERTOSI-PATRIZIA ROSSI ( Ernest e Delia)Sono i genitori di Trevor, una coppia pseudo-snob che intreccia la ricerca dell'eleganza e raffinatezza della moglie con la continua ossessione del marito relativa ai problemi domestici come le infiltrazioni di acqua dal tetto , leit-motiv della nottata: delusi dalla serata in un ristorante esclusivo, i due si ritrovano a mangiare acciughe nel letto, interrotti dalla depressa e isterica nuora Susanna che, mentre fa passare una notte di inferno al semi-impassibile e ubbidiente Ernest, non ci va più leggera con la suocera condividendone con lei letto e incubi. Acciughe a parte, davvero ricchi di aplomb britannico anche quando sono alle prese con le psicobizze di Susanna. Ottimi interpreti.
REGISTA: MAURO DARCHI: Precisione maniacale nelle battute, nei toni, nei movimenti e nella mimica sono sicuramente dovuti anche al suo esigente e lungo lavoro di direzione delle prove. Instancabile, generoso e ricco di passione.
ALBERTO SANTINI-ISABELLA BOLA ( Trevor e Susanna) : Trevor incarna alla perfezione il filosofo senza senso pratico, pessimista e sempre alla ricerca di risposte sulle ingiustizie dell'universo, tra cui la storia non proprio serena con Susanna, straordinaria nell'interpretare la donna depressa, isterica, priva di autostima che incolpa, ricambiata, il marito di tutto il suo malessere esistenziale. Ma avviene il miracolo della riconciliazione, a prezzo di far passare una notte insonne alle altre tre coppie protagoniste. Straordinari entrambi nel trasmettere al pubblico lo stato d'animo dei propri personaggi
MATTEO BOLA-AGNESE ROSI ( Malcom e Kate): Marito e moglie che si divertono un sacco a farsi i dispetti a vicenda. Lui figura sempre sicuro di sè ma in realtà non sa nemmeno avvitare una lampadina, lei tollerante al massimo in qualsiasi situazione, dalla violenza all'invadenza altrui, dai capricci del marito all'imbarazzo di essere nuda sotto le coperte mentre la sua camera diventa un porto di mare. Coraggiosa lei nel presentarsi sul palco con un deshabillé, casto ma pur sempre deshabillé e bravissima nel variegare i toni della voce nelle diverse situazioni ed emozioni, bravissimo lui nella mimica corporea
EMANUELE SORDI- CHIARA MAZZEI ( Nick e Jeanne) Nick si sente indispensabile al mondo e il suo infortunio che lo costringe a restare a letto lo palesa come un'ingiustizia che sarebbe dovuta capitare a qualcun'altro mentre Jeanne, la moglie- segretaria , manifestando il suo sentirsi figa , non ha intenzione di restare a casa ad accudirlo mentre c'è una festa a casa di Malcom e Kate, dove c'è anche la sua vecchia fiamma Trevor. Inzialmente Nick manifesta gelosia ma quando Jeanne al rientro trova Nick per terra malamente caduto dal letto e lo aiuta a tornarci restando goffamente incastrati, la confessione del bacio scambiato con Trevor non lo scalfisce minimamente e non compie un balzo per liberarsi come spererebbe Jeanne. Certo, il fatto che Trevor si presenti a casa loro e passi la notte lì lo disturba, non sentimentalmente ma per la sua raffinata maleducazione e invadenza. Divertentissimo l'accento francese di Jeanne, così come è divertentissima la lingua francese quando viene usata da Nick per canzonarla. Divertentissimi anche i movimenti nel letto e fuori del letto del derelittto Nick. Entrambi stupendi nel ruolo
VITTORIO ALBERTOSI-PATRIZIA ROSSI ( Ernest e Delia)Sono i genitori di Trevor, una coppia pseudo-snob che intreccia la ricerca dell'eleganza e raffinatezza della moglie con la continua ossessione del marito relativa ai problemi domestici come le infiltrazioni di acqua dal tetto , leit-motiv della nottata: delusi dalla serata in un ristorante esclusivo, i due si ritrovano a mangiare acciughe nel letto, interrotti dalla depressa e isterica nuora Susanna che, mentre fa passare una notte di inferno al semi-impassibile e ubbidiente Ernest, non ci va più leggera con la suocera condividendone con lei letto e incubi. Acciughe a parte, davvero ricchi di aplomb britannico anche quando sono alle prese con le psicobizze di Susanna. Ottimi interpreti.
REGISTA: MAURO DARCHI: Precisione maniacale nelle battute, nei toni, nei movimenti e nella mimica sono sicuramente dovuti anche al suo esigente e lungo lavoro di direzione delle prove. Instancabile, generoso e ricco di passione.
venerdì 30 marzo 2018
BENEDIZIONI PASQUALI
Oggi nella chat di Facebook ho trovato il messaggio di una ragazza coetanea che conosco da diversi anni perchè vi ho a che fare per lavoro: devo dire che con quasi tutte le persone con le quali ho a che fare costantemente per lavoro instauro un rapporto che va un pochino oltre la professionalità: chiamiamola amicizia, stima, affetto o qualcosa del genere. Potevo aspettarmi un semplice messaggio di auguri ma non una benedizione pasquale dalle sentite parole, una benedizione di quelle che alle fine dicono " Ora inoltrala alla persona che vuoi benedire" con allegata foto del Cristo. Io ho ringraziato questa ragazza dicendole che il suo messaggio era giunto tanto inaspettato quanto gradito: e la controrisposta è stata che " lei mi deve ringraziare per tutto l'aiuto che le ho dato in questi anni" e che " io sono una persona stupenda". Ora, io ritengo, presuntuosamente o consapevolmente, che il lavoro che faccio lo faccio bene ma lo faccio anche perchè mi pagano ( poco, ma mi pagano). E l'aiuto che ho dato a questa ragazza grazie al mio lavoro è stato retribuito da terzi. Ma se l'idea che ho dato a lei in questi anni è di essere una persona stupenda, significa che oltre la professionalità ci ho messo pure passione e umanità. Ritengo che l'uomo debba sempre venire prima del professionista: resta il fatto che quel messaggio mi ha fatto un immenso piacere e regalato una punta di orgoglio
martedì 16 gennaio 2018
LA STAGIONE DEI FALO'
A Pontremoli gennaio rappresenta la stagione dei falò: è secolare la disfida tra i falò di San Nicolò ( il 17) e San Geminiano ( il 31). Ma questi sono preceduti da un falò più piccolo realizzato nel suggestivo angolo tra l'oratorio di Sant'Ilario ( a cui è dedicato il fuoco) e le imponenti mura del castello del Piagnaro. Non l'avevo mai visto e quest'anno, essendo libero, ho colto l'occasione per andarlo a vedere il 13 gennaio, tra l'altro provando l'ascensore di recente costruzione che da Porta Parma sale fino al castello, ideale per i disabili, gli anziani e le persone che non godono di buona prestanza fisica e che vogliano visitare la suggestiva fortezza senza dover attraversare vicoli e borghi ciottolati in salita: anche se io consiglio a chi gode di buona salute una passeggiata attraverso queste viuzze immerse in una magica atmosfera medievale. Ho visitato anche per la prima volta l'oratorio di Sant'Ilario, che credo venga aperto giusto per quest'occasione ( e forse poche altre). Il falò era piccolino, ma bello, in una posizione da cui si dominava la città, e ha scaldato il cuore degli abitanti della zona del Piagnaro che tengono viva questa tradizione. Ecco due foto:
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