giovedì 13 giugno 2013

SAPORE DI VODKA

 Nel 1943 imperversava la Seconda Guerra Mondiale e gli alpini italiani si trovavano  in Russia  a combattere la tragica battaglia di Nikolajewka, ricevendo ordini dal comando posto nel vicino paese di Rossosh. La battaglia fu tragica, tre brigate alpine vennero decimate: su 62.000 uomini soltanto 22.000 fecero ritorno. Ma la popolazione civile della Russia aiutò gli alpini, dando loro cibo e ricovero. Ecco perchè 20 anni fa a Rossosh sull'edificio che ospitava il comando italiano, gli alpini costruirono un asilo. Quel ventennale è stato celebrato ieri a Berceto con uno spettacolo di 130 giovanissimi artisti russi che si sono esibiti in splendide coreografie, tratte soprattutto dalla tradizione cosacca. Da sottolineare la disciplina dei giovanissimi sovietici e anche le loro abilità atletiche. Da notare anche la bellezza dei loro lineamenti e le fattezze straordinarie dei loro costumi, splendidi da ritrarre in fotografie. I russi hanno anche dimostrato di gradire  giornalisti e fotografi, ammiccando e salutando sorridenti davanti alle macchine da presa, mentre avanzavano in corteo cantando in coro <Fischia il vento>, ovviamente nella loro lingua.  Simpatica la battuta del sindaco che dopo averli portati a visitare il Duomo ha esclamato: <Sono riuscito solo io a portare tanti comunisti in chiesa>.
 Ecco alcune foto qui di seguito mentre le altre si trovano sul blog <Appennino Terra di Frontiera>.














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