Ebbene, <Charlie Hebdo> è entrato anche nella mia casa, ma soltanto a scopo, diciamo così, di analisi. Approfittando del fatto che il primo numero dopo la strage si trovasse anche nelle edicole italiane come inserto di un noto quotidiano, sono stato anch'io tra i moltissimi che gli hanno voluto dare anche un pò più di un'occhiata. Ebbene, <Charlie> non mi piace per niente: condanno fermamente la violenza e gli attacchi dei terroristi che hanno sconquassato la sede del giornale francese e fatto strage di vite, ma <Charlie> proprio non mi piace. Lo ritengo offensivo, provocatorio e pesante: va bene la libertà d'espressione e di satira, ma entro una certa misura. Per questo io non mi riconosco in "Charlie", "Je ne suis pas Charlie". Un limite ci deve essere ed è lo stesso Papa che ha chiarito il concetto durante il suo viaggio nelle Filippine: < Non ci deve essere violenza in nome di Dio, ma non bisogna deridere le altre fedi>. Lo stesso Papa citando un accompagnatore ha detto: <Se lui parla male della mia mamma, gli spetta un pugno. Perchè è normale>.
Riflessioni ulteriori: Papa Francesco ogni giorno si scopre essere di una umanità e umiltà incredibile, pur ribadendo con fermezza alcuni concetti.
<Charlie Hebdo> era in profonda crisi economica e a rischio chiusura prima della strage: ora è andato in edicola in tre mi lioni di copie ed è stato tradotto in sedici lingue. E' profondamente triste dirlo ma il prezzo della ripresa di questo giornale è stato un alto tributo di sangue. Sangue che se i terroristi avessero risparmiato avrebbero ottenuto il loro scopo: <Charlie> avrebbe probabilmente cessato le pubblicazioni nel giro di qualche mese mentre ora, sull'onda della solidarietà e del dramma, il giornale francese è più forte di prima.
venerdì 16 gennaio 2015
venerdì 9 gennaio 2015
PANORAMI LACUSTRI
Tramonto sul Lago a Varenna
Contrade, piazzette e vicoli di Varenna
Varenna a picco sul lago: le luci del tramonto
Panorama di Bellano
giovedì 8 gennaio 2015
LA FORTUNA E' CONTAGIOSA?
La fortuna è contagiosa? Alcune circostanze portano a pensarlo: nei giorni scorsi a Berceto è stato venduto un biglietto vincente della Lotteria Italia del valore di ben 50.000 euro. Inviato dal giornale sul posto per il servizio d'obbligo sulla consistente vincita, tutte le cose hanno cominciato a girare per il verso giusto. Appena rientrato a casa ho ricevuto una chiamata per un lavoro e alla sera idem con patate. Lavori occasionali, d'accordo, ma in tempi di crisi tutto fa brodo. Il giorno seguente sul posto di lavoro appunto, in mezzo a un uliveto, mi è capitato di trovare 5 centesimi. Una somma irrisoria, ok, ma che mi piace interpretare come simbolica di un avvenire dove capiteranno ben più monetine nelle mie tasche. Senza contare che poi sul giornale sono stati pubblicati più articoli di quelli che mi aspettavo. Saranno stupidaggini ma è bello pensare romanticamente che quando sono stato a Berceto l'aria fosse ancora impregnata di fortuna e io ne abbia respirato un pò.
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