Dopo qualche ora trascorsa all'Expo la parola che mi è venuta in mente è stata una: illusione. In un' accezione tutto sommato positiva, illusione che fa sognare, che dà speranza, che fa pensare di potercela fare. Illusione creata anche dallo sfarzo e dall'originalità di alcuni padiglioni che facevano pensare che il tema dell'Expo non fosse il cibo ma l'architettura. E in effetti anche se tanti padiglioni avevano la cucina coi piatti tipici del paese, ciò che colpiva di più era sicuramente l'architettura: il padiglione inglese realizzato come un immenso alveare e quello dell'Azerbaijan fatto a palla stroboscopica per esempio. Ma anche le già postate pagode nepalese avevano il loro fascino.
Padiglione slovacco esterno e una parte dell'interno. Che c'entrasse col cibo non si sa
Il padiglione del Qatar. In quanto a lusso gli arabi e simili non badano a spese
L'immenso alveare inglese
Esterno ed interno dell'Azerbaijan
Israele
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