venerdì 27 marzo 2020

CORONAVIRUS COVID19 -DIARIO DI PRIGIONIA - Sedicesima giornata

 Giorno 16

Non ho scritto nulla del giorno 15, sia perchè non ne avevo voglia sia perchè la notizia di un nuovo aumento dei contagiati mi aveva  sconfortato. Oggi non so quanti siano, non ho ascoltato  il bollettino della Protezione Civile ma ho appena finito di vedere in tv il  Santo Padre, Papa Francesco ( al secolo Jorge Mario Bergoglio)  che ha appena concluso la cerimonia concedendo l'indulgenza plenaria a tutti fedeli collegati con le varie tecnologie ma anche a tutti coloro che col desiderio lo volevano fortemente. Non sono pochi coloro che pensano che questa pandemia sia un castigo divino per le nefandezze umane, ma al di là di questo sicuramente il mondo aveva bisogno di una " rallentata: probabilmente in nome del lavoro, del potere e del denaro   un eccesso di materialismo si era riempito delle nostre anime, perdendo di vista i valori, che non sono solo cristiani ma universali, della fratellanza, del rispetto, dell'aiuto reciproco, della comprensione. In una parola dell'amore di cristiana memoria: " Vi dò un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi".
 La costrizione  in casa   fa riscoprire abilità che, presi dalla frenesia quotidiana, ci eravamo dimenticati di avere: abbiamo riscoperto il piacere del pane fatto in casa, la sartoria, la pasticceria. Abbiamo riscoperto il piacere di passare il tempo  con la propria famiglia.  Molti artisti grazie alle nuove tecnologie propongono Dj  Set, miniconcerti, improvvisazioni teatrali dalle loro case.  In qualche maniera abbiamo riscoperto  il buono che  in fondo c'è dentro ognuno di noi: il plauso va a medici, infermieri e operatori sanitari, ma anche a tutte le organizzazioni di volontariato che si prodigano, mettendo a repentaglio la propria salute per aiutare le persone in difficoltà e anche a chi, singolarmente e spontaneamente,  porta la spesa e le medicine ai propri vicini o compaesani bisognosi di aiuto.  Stavamo andando troppo velocemente e guardavamo troppo oltre, senza capire che la vera forza è dentro di noi. Non avrei mai desiderato che fosse un evento catastrofico  come una pandemia a farci capire di rimodulare i nostri stili di vita, ma, ragionando da fatalista quale non sono, una scossa forse  poteva darcela solo  un evento di questa portata.

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